Proposte, confronto e sintesi politica per approdare ad una riforma dell’editoria, fortemente auspicata dall’intera categoria degli operatori del settore. Queste le premesse con le quali il 25 marzo 2019 il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il Sottosegretario con delega all’Informazione e all’Editoria Vito Crimi hanno inaugurato gli Stati Generali dell’Informazione e dell’Editoria. Un segnale importante, quello lanciato dal Governo con l’avvio dei lavori, che potrebbe finalmente rappresentare un punto di svolta nell’ottica di colmare quel vuoto legislativo che da decenni continua ad affliggere il settore e che, molto probabilmente, costituisce la reale causa della crisi.
Prima di entrare nel merito di quanto illustrato nel corso della cerimonia di apertura, giova però fare un breve cenno al passato, per meglio comprendere cosa ha portato oggi alla necessità imprescindibile di arrivare ad un sistema di regole certe, eque e condivise, che tengano in debito conto le esigenze di tutti i soggetti interessati e coinvolti.
Tralasciando per un attimo le altre tematiche oggetto di dibattito nell’ambito degli Stati Generali, in questa sede vorremmo soffermarci sull’ultimo anello della filiera dell’editoria: il diritto d’autore (copyright). La questione del diritto d’autore in materia di rassegne stampa è sempre stata caratterizzata da una notevole indefinitezza. A tutt’oggi, infatti, non esiste una legge che disciplini la materia, materia che era rimasta necessariamente fuori dalle previsioni della Legge 22.4.1941 n. 633 “Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio”, nostra tesi fatta propria dal Tribunale di Roma.
L’argomento è ritornato di attualità nel momento in cui, nel 2012, la FIEG, tramite la sua controllata Promopress s.r.l., ha varato la “Licenza ARS”, sistema di regole privo di supporti legislativi che, nell’intendimento degli editori, avrebbe dovuto disciplinare la materia del rilascio di concessioni, e il riconoscimento di corrispettivi, per la riproduzione di articoli ai fini della realizzazione di rassegne.
Compiendo probabilmente una forzatura di interpretazione, nella creazione del Repertorio Promopress la FIEG si è richiamata a detta legge, che all’art. 65 disciplina il diritto di autore esclusivamente in riferimento al divieto di riprodurre articoli di un giornale per pubblicarne un altro: fattispecie completamente altra, rispetto alla produzione e fornitura dei servizi di rassegna stampa.
La stessa “copertura” del Repertorio Promopress è stata fin da subito parecchio carente, essendone per scelta rimasti fuori i due principali operatori del settore (Data Stampa e L’Eco della Stampa), rappresentanti all’incirca il 75% dell’intero mercato, pubblico e privato, dei servizi di media monitoring, a motivo del fatto che il sistema imposto da FIEG, oltre che impattare pesantemente sull’organizzazione e la gestione aziendale, non fu concepito come un accordo tra due o più parti, ma come imposizione-licenza con una durata di triennale e difficilmente rinnovabile.
Dopo anni di acceso confronto con la FIEG (ma meno con i singoli editori, che nel frattempo hanno continuato – anch’essi – a servirsi delle società di rassegna stampa non licenziatarie), nel dicembre del 2013 le suddette Data Stampa e L’Eco della Stampa citarono in giudizio la FIEG e 62 editori, tra cui tutti i maggiori. Con la sentenza n. 816 pubblicata nel gennaio del 2017, il Tribunale Civile di Roma ha pienamente accolto le nostre richieste, confermando la liceità dell’attività da esse svolta quotidianamente, rigettando le pretese economiche unilateralmente imposte da FIEG, ribadendo l’esigenza di un intervento legislativo in materia, sottolineando il coinvolgimento di organi istituzionali anche nella creazione del sistema di corresponsione di un equo compenso agli editori da parte degli operatori di rassegne stampa. In assenza di un quadro normativo certo, infatti, ove anche la sentenza di appello dovesse completamente riformare quella di primo grado, il problema comunque non troverebbe una soluzione definitiva.
A riprova di quanto suesposto, il Governo Conte prende in mano ed approfondisce oggi una serie di tematiche che, nel corso degli anni, sono state ampiamente dibattute senza mai raggiungere un accordo tra le parti. Ad ulteriore conferma di ciò, lo stesso fronte degli editori è ormai tutt’altro che compatto, visto che si sono sfilati dal sistema FIEG-Promopress importanti realtà quali gli stessi Caltagirone Editore e Gruppo 24 Ore, oltre a RCS Media Group, che hanno evidentemente preso atto del suo fallimento, al punto che la Promopress, stando alle informazioni dateci da due editori, il 31 marzo 2019 sarà liquidata.
Tornando, nello specifico, ai lavori degli Stati Generali, gli stessi si articoleranno in cinque macro aree: AREA 1 – Informazione primaria (Agenzie di stampa); AREA 2 – Giornalisti e altri operatori del settore; AREA 3 – Editoria (tra cui, diritto d’autore: come remunerare le opere editoriali nello scenario attuale digitalizzato e immateriale); AREA 4 – Mercato; AREA 5 – Cittadini. Si spazia dalla libertà dei giornalisti e del giornalismo al ruolo dell’Ordine dei giornalisti, dalla deontologia al sostegno al pluralismo, dal diritto d’autore all’innovazione, alla concorrenza e alla trasparenza, fino al diritto dei cittadini di essere informati.
Il percorso è stato fissato, come anzidetto, in cinque fasi. Nella prima fase, che durerà 30 giorni (fino al 24 aprile 2019) saranno acquisite le proposte e i contributi di cittadini e stakeholder; nella seconda fase, che avrà luogo a maggio, si terranno invece degli incontri pubblici specifici per ogni categoria; la terza fase, a giugno, si svolgerà a Torino e consisterà in una due giorni di dibattito sulle proposte; nella quarta fase, a luglio prossimo, si produrrà una sintesi e una valutazione politica delle soluzioni elaborate; nella quinta ed ultima fase, a settembre 2019, il governo e le commissioni parlamentari competenti scriveranno le proposte di legge definitive.
Nei prossimi mesi, in cui si entrerà nel vivo del confronto, seguiremo l’avanzare dei lavori e vi forniremo tutti gli aggiornamenti sull’iter governativo, ed in questa stessa forma ve ne daremo notizia per quanto ci sarà possibile.
Grazie per l’attenzione.